Barometro IPL
I lavoratori dell’Alto Adige continuano a guardare con cauto ottimismo ai prossimi mesi. Secondo gli intervistati, la loro situazione finanziaria è leggermente migliorata rispetto ai comunque bassi livelli precedenti. L’occupazione dipendente continua a crescere, i prestiti sono in ripresa e l’inflazione è sotto controllo. Gli effetti negativi della politica tariffaria statunitense sono stati finora limitati e riguardano solo il settore manifatturiero. Nel commercio estero si prevede un secondo semestre più debole, soprattutto in quanto verranno meno gli acquisti anticipati che finora hanno influenzato positivamente le statistiche. Il Direttore IPL Stefan Perini afferma: “La situazione economica in Alto Adige attualmente non è negativa, ma sotto la superficie c’è fermento. Ad aver sottratto potere d’acquisto ai lavoratori negli ultimi anni non è stata solo l’inflazione, ma anche il cosiddetto drenaggio fiscale dello Stato”.
La politica dei dazi degli Stati Uniti continua a causare notevole incertezza nelle relazioni commerciali internazionali. L’economia mondiale si è tuttavia dimostrata finora solida, poiché gli annunci sui dazi doganali hanno innescato effetti di anticipazione e di deviazione che hanno temporaneamente sostenuto le esportazioni europee.
Nell’eurozona gli indicatori macroeconomici centrali (crescita economica, disoccupazione e inflazione) sono nel complesso soddisfacenti. Le finanze pubbliche, in particolare in Paesi come la Francia, sono però sottoposte a una pressione crescente.
Dopo un netto calo in aprile, le principali borse internazionali hanno registrato una ripresa e a metà ottobre sono tornate ben al di sopra dei livelli di inizio anno. Il calo dei tassi d’interesse continua a garantire condizioni di finanziamento favorevoli per Stati, imprese e famiglie.
Al momento non si prevede un aumento significativo dei prezzi al consumo: i prezzi alla produzione stanno aumentando più lentamente dell’inflazione o addirittura diminuendo. Inoltre, a seguito dei dazi punitivi statunitensi, la Cina dovrebbe dirottare parte del suo traffico merci verso l’Europa, portando sul mercato continentale più prodotti a basso costo che avranno un effetto frenante sui prezzi.
Nel suo rapporto autunnale, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) prevede i seguenti tassi di crescita per il 2025: Stati Uniti: +2,0%; eurozona: +1,2%; Germania: +0,2%; Austria: +0,3; Italia: +0,5%.
ECONOMIA ALTOATESINA: ancora solida
Sullo sfondo delle turbolenze internazionali, nell’autunno 2025 l’economia dell’Alto Adige dimostra una notevole resilienza. L’occupazione dipendente continua a crescere (+1,6% nei primi 9 mesi rispetto al 2024), con un aumento più consistente dei contratti a tempo indeterminato rispetto a quelli a tempo determinato.
Il tasso di occupazione è pari al 74,0%, mentre il tasso di disoccupazione è dell’1,6%.
Il tasso di inflazione a Bolzano è del 2,4%, solo leggermente superiore all’obiettivo della BCE. Dopo una fase di debolezza, l’erogazione di crediti riprende a crescere in modo significativo.
Le esportazioni aumentano leggermente nel primo semestre, probabilmente a causa dei già citati effetti anticipatori. Anche il turismo continua a crescere: il numero di pernottamenti è aumentato del 2,0% nei primi 8 mesi.
CLIMA DI FIDUCIA: un piccolo passo in avanti
Le aspettative dei lavoratori riguardo allo sviluppo economico dell’Alto Adige nei prossimi 12 mesi rimangono moderatamente positive. L’indice corrispondente è pari a +8 (su una scala da +100 a -100), a segnalare un clima di fondo lievemente positivo.
Sono leggermente migliorate anche le aspettative relative alla disoccupazione, alla capacità di arrivare a fine mese con lo stipendio e alle proprie possibilità di risparmio, sebbene partendo da livelli bassi.
Il settore manifatturiero è sotto pressione
In questo quadro complessivamente positivo una nota dolente è rappresentata dal settore manifatturiero. I lavoratori di questo comparto valutano con maggiore cautela sia la propria situazione finanziaria attuale che le proprie prospettive future. Anche i dati dell’Osservatorio del mercato del lavoro confermano un andamento lento o in calo, segno che la debole congiuntura economica europea e i processi di ristrutturazione stanno già avendo un impatto in questo settore.
Qualcosa ribolle sotto la superficie
È risaputo che negli ultimi anni gli stipendi non hanno tenuto il passo con l’inflazione: tra il 2018 e il 2023 i salari nominali nel settore privato altoatesino sono aumentati dell’11,8%, mentre il costo della vita è cresciuto del 20,3%.
Sui lavoratori grava poi il cosiddetto “fiscal drag” (inteso come l’aumento della tassazione dovuto all’inflazione in presenza di un’imposta progressiva non perfettamente indicizzata alla variazione dei prezzi). Un istituto italiano filo sindacale ha calcolato che il prelievo fiscale aggiuntivo per lavoratore nel periodo 2022-2024 ammonta a un importato compreso tra 1.032 e 1.382 euro che non sarà compensato nemmeno dalla riduzione dell’aliquota media dell’imposta sul reddito dal 35% al 33% prevista dal governo italiano.
PREVISIONI DEL PIL PER L’ALTO ADIGE: +0,8% nel 2025, +0,9% nel 2026
Nonostante le tensioni commerciali globali, la fiducia dei lavoratori altoatesini nello sviluppo economico futuro rimane sostanzialmente intatta.
L’erogazione dei crediti è in ripresa, il turismo si conferma un importante pilastro dell’economia e sui mercati dell’export non si registrano finora cali significativi.
La situazione finanziaria delle famiglie dei lavoratori rimane tuttavia tesa, motivo per cui si prevede che la spesa per i consumi registrerà solo una crescita contenuta.
Il Direttore IPL Stefan Perini afferma: “Manteniamo la nostra previsione di crescita per il 2025 al +0,8%. Finora non ci sono sviluppi che giustifichino una correzione. Per il 2026 prevediamo una crescita dello 0,9%”.
Commento del Presidente IPL Stefano Mellarini
“Anche alla luce dei recenti sviluppi, guardiamo con una certa preoccupazione al settore manifatturiero. La nuova politica doganale, la debole congiuntura internazionale e il pericolo di deindustrializzazione dell’Europa mettono infatti in difficoltà anche alcune aziende altoatesine che operano sui mercati globali. L’azienda Acciaierie Valbruna, per esempio, non solo è un importante datore di lavoro per oltre 500 persone, ma genera anche significativi effetti economici a cascata per l’intera economia altoatesina. Auspichiamo quindi vivamente che si trovi presto una soluzione politica che garantisca la sicurezza dei posti di lavoro e la continuità della produzione“.
Commento dell’Assessora al Lavoro Magdalena Amhof
“L’economia altoatesina sta dimostrando una notevole capacità di resistenza nonostante le tensioni geopolitiche e le turbolenze globali. Sono fiduciosa che anche in futuro le nostre aziende e i nostri lavoratori continueranno a reagire ai cambiamenti con flessibilità e spirito d’innovazione. Nelle prossime settimane verrà inoltre corrisposto per la prima volta l’adeguamento strutturale all’inflazione dei salari nel settore pubblico, con effetto retroattivo a gennaio 2025: anche questo dovrebbe avere un effetto positivo sul clima di fiducia”.
Tutti i risultati del Barometro IPL sono pubblicati sul sito: www.afi-ipl.org/category/barometro/. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi al Direttore IPL Stefan Perini (T. 0471 41 88 30, Cell. 349 833 40 65, ).
Il Barometro IPL è un’indagine condotta quattro volte all’anno (primavera, estate, autunno e inverno) che mostra una panoramica del clima di fiducia dei lavoratori dipendenti altoatesini. Il sondaggio telefonico interessa 500 lavoratrici e lavoratori altoatesini ed è rappresentativo per l’Alto Adige. I risultati della prossima indagine saranno presentati a metà gennaio 2025.