Festa del papà
In occasione della Festa del papà, l’IPL ha presentato in una conferenza stampa i dati sui padri in congedo facoltativo che hanno beneficiato dell’assegno al nucleo familiare+ previsto dal 2016 dalla Provincia di Bolzano come sostegno alla conciliazione in ottica paterna. In cinque anni sono stati 493 i bambini che hanno “goduto” del papà in congedo per 2 o 3 mesi, per un totale di 465 padri. Molto incoraggianti tre aspetti salienti: il fatto che i papà appartengano a tutte le generazioni (dai 20 ai 56 anni), che lavorino in aziende site non solo nei centri urbani, ma anche sparse sul territorio e che appartengano a tutti i settori. “Questo assegno provinciale per i padri in congedo facoltativo è un’occasione unica per modificare i ruoli di genere e far emergere una nuova conciliazione per i papà”, rimarca la Vicedirettrice IPL Silvia Vogliotti – “un segnale importante che la Provincia autonoma di Bolzano lancia ormai da 5 anni e mezzo e che già molti papà hanno saputo cogliere”.
Nel corso dell’odierna conferenza stampa organizzata dall’IPL| Istituto promozione lavoratori per la Festa del papà, l’Istituto ha in primo luogo ricordato il diritto soggettivo dei padri di usufruire di un congedo dal lavoro per la cura di figli piccoli, fino ad un massimo di 7 mesi, in vigore in Italia già dal 2000 grazie alla legge n. 53 dell’8 marzo. “Negli ultimi anni sono in lenta ma costante crescita i padri lavoratori dipendenti del settore privato che hanno usufruito del congedo facoltativo”, ha messo in evidenza nella sua relazione la Vicedirettrice dell’IPL Silvia Vogliotti, la quale ha ricordato che, per i padri del settore privato che richiedano 2 o 3 mesi continuativi di congedo, la Provincia autonoma di Bolzano eroga, in aggiunta ad altre prestazioni statali, l’assegno al nucleo familiare +.
465 padri hanno ottenuto un contributo negli ultimi 5 anni
Fulcro della conferenza stampa è stata proprio la presentazione dei dati relativi ai papà che, in Alto Adige, dal 2017 ad inizio 2022, hanno ricevuto l’assegno provinciale al nucleo familiare+. Si tratta di un contributo erogato dall’ASSE (Agenzia per lo sviluppo sociale ed economico della Provincia autonoma di Bolzano che ma messo a disposizione di IPL il suo database per pure finalità statistiche), il cui importo parte da 800 € se il padre è in congedo non retribuito e scende a 600 € ovvero a 400 € se alcuni o tutti i mesi del congedo sono pagati dall’INPS al 30% dello stipendio. Dal 2017 ad inizio 2022 sono stati 493 i contributi erogati a favore di ben 465 padri residenti in Alto Adige.
“Una buona notizia è che la platea dei richiedenti è molto eterogenea riguardo all’età – chiosa Silvia Vogliotti che ha elaborato i dati con la tirocinante Annalisa Bissoli: “se in media i padri in congedo hanno poco più di 36 anni, sono però presenti tutte le generazioni (dai 20 ai 56 anni), quindi non solo giovani neo-papà nati negli anni ’90, ma anche papà degli anni Settanta e Ottanta, con una concentrazione massima nella fascia 35-39 anni, dove si concentra il 31% dei padri in congedo”.
Contributo medio di 1.329 €
La norma provinciale prevede un sostegno economico per i padri del settore privato che abbiano usufruito di un congedo facoltativo nei primi 18 mesi di vita del bambino; il 54,0% dei papà lo ha chiesto ed ottenuto per 2 mesi, mentre il restante 46,0% per ben 3 mesi. Rispetto all’ammontare complessivo, l’importo medio erogato è stato di 1.329 €, con importi leggermente inferiori nel caso di cittadini comunitari (1.189 €) ed extracomunitari (1.023 €). La maggior parte dei papà (36,1%) ha ricevuto in totale 800 € (2 mesi di congedo di congedo retribuito a 400€), mentre il 17,0 % ha ricevuto in tutto 2.400 € (3 mesi di congedo non retribuito a 800 €).
Padri in congedo: non solo altoatesini e spesso “recidivi”
Dei 465 padri che hanno ottenuto il contributo, il 91,1% sono padri con cittadinanza italiana, mentre 3,7% cittadini di stati dell’UE (austriaci, germanici e spagnoli i gruppi più rappresentati) e il 5,3% cittadini di paesi extra UE (col gruppo più numeroso rappresentato dai padri nati in Pakistan), per cui si tratta di una paternità “diffusa” in varie culture di origine. Da segnalare positivamente il fatto che 26 di questi padri sono “recidivi” nel senso che hanno preso più volte il congedo facoltativo e il relativo assegno provinciale, non solo nel caso di papà di gemelli, ma anche per figli successivi, segno evidente di una prima esperienza assai positiva e poi ripetuta.
377 le aziende interessate, soprattutto manifatturiere
Altro elemento interessante e positivo è il fatto che questo congedo sia stato chiesto da padri che lavorano in ben 377 aziende dislocate sul territorio, e in 66 di esse ci sono stati più padri in congedo che hanno ricevuto il contributo provinciale, a testimoniare che anche il passaparola tra colleghi funziona. Il settore maggiormente rappresentato è quello manifatturiero, con ben 153 contributi pari al 31,0% del totale (mentre in questo settore lavorano il 24,4% dei dipendenti uomini), nonché il settore delle costruzioni con il 15,8% degli assegni erogati; decisamente poco presente, in rapporto alla composizione occupazionale, è invece il settore degli alberghi e della ristorazione con appena 25 domande presentate (pari al 5,1% del totale, mentre in questo settore lavora il 15,6% dei lavoratori dipendenti del privato).
Siamo sulla giusta strada, ma non basta
“Fa molto piacere sapere che oltre 450 padri altoatesini negli ultimi 5 anni abbiano potuto contare su un contributo monetario dalla Provincia”, afferma la Vicepresidente IPL Monica Murari in conclusione della conferenza stampa, “forti del fatto di aver usufruito di un congedo parentale facoltativo di 2 o 3 mesi entro il primo anno e mezzo di vita del proprio figlio o della propria figlia”. Siamo sulla giusta strada, ma non siamo ancora alla fine del percorso verso la parità. “Mi preme sottolineare – conclude Murari – che, per poter raggiungere l’uguaglianza tra donne e uomini nel mondo del lavoro, le associazioni datoriali di categoria e le aziende giocano un ruolo fondamentale nell’incoraggiare i padri ad usufruire dei congedi disponibili, facendo opera di informazione e di sensibilizzazione, così come è compito dei sindacati non perdere l’occasione di pubblicizzare questa possibilità in occasione di riunioni e assemblee, e dei patronati fare opera di informazione a tappeto nel momento in cui svolgono delle pratiche per le famiglie”.
Statement Presidente IPL Dieter Mayr
“È noto che i padri svolgano un ruolo fondamentale nello sviluppo cognitivo, relazionale ed emotivo dei bambini, soprattutto nei primi tre anni di vita; da qui l’importanza della loro presenza attiva fin dalla prima infanzia. Il congedo facoltativo dei padri va quindi visto come un’importante “dote” che ciascun neopapà dovrebbe richiedere, con la consapevolezza che si tratta di tempo prezioso da dedicare ad un figlio. L’assegno al nucleo familiare+, promosso dalla Provincia autonoma di Bolzano, rappresenta un importante ed ulteriore stimolo a fare diventare la conciliazione una tematica anche maschile, al fine di giungere ad una reale e fattiva condivisione dei compiti di cura, tenendo bene a mente che la strada della parità passa inevitabilmente anche per i congedi dei padri.”
- Grafico 1: Numero assegni al nucleo familiare + per anno di liquidazione
- Grafico 2: Distribuzione assegni al nucleo familiare + per importo (€), 2017-2022 (in %)
Il materiale della conferenza stampa si trova qui.
Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi alla Vicedirettrice IPL Silvia Vogliotti (T 0471 41 88 35, ).